La scena del lavoro assistenziale è un teatro-realtà che diventa
sempre più centrale nella nostra società e ospita professionisti che hanno
il potere di far e farci rinascere, ma se svolte senz'anima possono diventare un tormento
per operatori e assistiti.
Proprio l'anima è al centro del progetto di trasformazione del lavoro e delle istituzioni
assistenziali disegnato da questo volume: l'anima come luogo e laboratorio di quei modi propri
dell'essere umano che sono i codici affettivi: l'anima come base che accomuna operatore e paziente,
utile per ritrovare quell'amore adulto di sè che entrambi possono avere smarrito. Il volume
parla di un "sogno": la possibilità di rifondare, a partire dagli affetti ritrovati e dai loro meccanismi
(transfert, controtransfert), le tappe della concorrenza, del progetto e dell'intervento assistenziale.
Dopo un inquadramento teorico, il volume affronta il tema degli affetti come sistema di cura che integra
il mondo dell'operatore e quello del paziente alternando pagine da studiare con altre che parlano di storie
di pazienti e di lavoro quotidiano.
Esso si rivolge non solo agli operatori specializzati, ma a quanti - volontari, familiari, pazienti - sono
coinvolti a vario titolo nell'assistenza.
Giovanni Braidi, sociologo, psicologo e psicoterapeuta di formazione psicoanalitica, già operatore
con ruoli diversi presso i Servizi Psichiatrici di ricovero e territorio dell'USL di Parma e Fidenza e presso
il Servizio materno infantile dell'USL di Reggio Emilia, è professore a contratto di Geragogia e riattivazione
sociale degli anziani presso la Scuola di geriatria dell'Università di Parma nonchè consulente
e formatore presso diverse strutture pubbliche e private che si occupano di assistenza. E' autore di diverse
pubblicazioni sul malato organico, l'anziano, il malato di mente, e di indagini sociologiche sulle condizioni
degli anziani in varie realtà territoriali.