Il fenomeno dell'invecchiamento demografico, che già da tempo sta interessando i paesi ad industrializzazione avanzata, risulta nel nostro paese particolarmente accentuato. La conseguente crescita del numero di anziani disabili si traduce a sua volta non solo in un ampliamento quantitativo, ma anche in una diversificazione qualitativa del fabbisogno assistenziale. A fronte di questo incremento ed eterogeneizzazione della domanda si registrano difficoltà di risposta da parte dell'offerta - per ragioni di carattere demografico ma anche di rimessa in discussione della tradizionale divisione del lavoro tra i sessi - che costringono oggi a ripensare gli esistenti modelli di organizzazione ed erogazione delle prestazioni socio-sanitarie per gli anziani, anche in termini di un maggiore riconoscimento del supporto proveniente dalla rete famigliare di supporto.

    Il superamento della visione strettamente "sanitaria" delle problematiche legate all'invecchiamento, in favore di una dimensione che valorizzi anche gli aspetti sociali, psicologici e ralazionali come componenti essenziali del benessere globale dell'anziano, ha contribuito a ridefinire i concetti stessi della malattia e cura in età senile, suggerendo l'ampliamento degli spazi di intervento in ambito domiciliare. In assenza di valide soluzioni alternative, sono infatti molti gli anziani parzialmente o completamente disabili che continuano a vivere, nonostante le forti esigenze di una cura specialistica, nella propria abitazione. Ciò rende evidente che gran parte del carico assistenziale derivante dalla presenza di un anziano non autosufficiente grava sulla famiglia, ed in particolare sulle componenti femminili della stessa. Nonostante la crescente "privatizzazione" del nucleo familiare e un complessivo allentamento dei rapporti parentali, infatti, la famiglia sembra mantenere, seppur con crescente fatica, il ruolo di intermediario tra l'anziano e la rete di parenti, amici ed istituzioni, secondo linee relazionali, prevalentemente femminili, che si attivano nei momenti critici della vita dei suoi componenti. Da ciò l'urgenza di individuare con attenzione le esigenze, oltre che di chi necessita di assistenza, anche di chi la presta, al fine non solo di garantirne le condizioni di salute, ma anche di evitare il fallimento delle politiche di intervento socio-sanitarie "ufficiali", che troppo spesso dimenticano queste figure di sostegno, nonostante su di esse facciano in realtà implicitamente affidamento.